Paolo Zanzu
 
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Presentazione

 

L’ensemble Le Stagioni nasce nel 2017 dall’incontro di alcuni giovani musicisti, ricchi di esperienza e protagonisti di una carriera internazionale sia come solisti sia nell’ambito di importanti orchestre europee di musica su strumenti d’epoca.

Attratti dall’ideazione di un progetto comune nel quale l’esperienza fa da supporto alla freschezza e al desiderio di rinnovare l’interpretazione della musica su strumenti d’epoca, questi musicisti raccolti intorno a Paolo Zanzu costituiscono un ensemble a geometria variabile, dove al canto è comunque riservato un posto d’onore. Il repertorio delle Stagioni si articola intorno alle grandi opere dal Seicento all’Ottocento.

 
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A partire dalla stagione 2018-2019, Le Stagioni sono in residenza al Théâtre du Rempart a Semur-en-Auxois, in Borgogna, col sostegno della città di Semur-en-Auxois e del dipartimento di Côte-d’Or.

 

L’ensemble Le Stagioni è membro della FEVIS - Fédération des Ensembles Vocaux et Instrumentaux Spécialisés e di Profedim.

 

I progetti delle Stagioni hanno ricevuto il sostegno della Caisse des dépôts, del Mécénat Musical Société Générale, dell'Adami, del Centre National de la Musique, della Cité de la Voix - Centre national d’art vocal e della Fondation BFC Solidarité della Banque Populaire.
Nel 2021 e 2022, Le Stagioni beneficiano anche del sostegno della DRAC Bourgogne-Franche-Comté (plan France Relance).

 

Prossimi concerti

 

Conversazione a Villa Bonaparte
Una serata al tempo del cardinale Prospero Colonna di Sciarra

con Sophie Junker
Roma - Ambassade de France près le Saint-Siège
23 maggio 2024

 

Le Stagioni sono in residenza a

Théâtre de Semur-en-Auxois

 
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Progetto Musicale

 
Fondare una nuova orchestra risponde alla necessità di creare un suono nuovo, una nuova estetica, un nuovo universo musicale.
Il repertorio de Le Stagioni si basa sul grande Settecento europeo, con al centro Handel, che meglio di ogni altro compositori della sua generazione ha saputo sintetizzare, unire e fondere gli stili e le estetiche musicali del tempo. Handel è un punto d’arrivo.
Ma anche un punto di partenza. In tutta Europa, da Napoli a Dresda, prendono vita verso la metà del Settecento nuove correnti di ricerca e di pensiero. La musica europea si affranca dai canoni barocchi, per tentare nuove strade. Nuove forme musicali vedono la luce, come la sinfonia, che rapidamente si diffonde in tutto il continente. In poco tempo, l’identità musicale europea subisce una trasformazione radicale.
Soltanto pochi decenni, fatti di prove, esperimenti e scoperte, separano Handel da Mozart: una filiazione certo indiretta, ma che, attraverso Leo, Cimarosa, Sammartini e Johann Christian Bach, non perde mai la sua coerenza strutturale e sonora. Allo stesso modo, esiste una continuità fra l’orchestra di Handel, quella dei compositori italiani e quella di Haydn, Mozart e Beethoven.
Ritrovare questa filiazione sonora; reinventare un suono poliedrico e malleabile, un’identità originale e manifesta; costruire un’orchestra che, prendendo le mosse dall’opera di Handel e dal barocco italiano, arrivi al grande Classicismo Viennese: questa è la sfida, questo il programma artistico de Le Stagioni.

Repertori musicali

 

Fin dagli esordi, l’attività dell’ensemble si è suddivisa fra musica da camera (Within a Furling of Edinboro’ Town, Musiche dell’epoca di Luigi XV) e da pieno organico orchestrale (Haendelmania, Il Duello d’Amore). L’orchestra barocca e la successiva orchestra classica, così come le concepisce Paolo Zanzu, prendono infatti origine dall’ampliarsi di un nucleo di musicisti in formazione da camera, ai quali se ne vengono ad aggiungere altri in funzione delle specifiche esigenze. In un’orchestra dalle elevate ambizioni, inoltre, la qualità degli strumentisti è di fondamentale importanza e una pratica cameristica permette loro di mantenere un alto livello di resa.

 

Il repertorio basilare è quello del Settecento, prima barocco poi classico, e dell’Ottocento: in contrasto con una concezione della musica barocca che vuole legare strettamente l’uno all’altro due secoli fra loro diversi quanto possono esserlo il XVII e il XVIII. Le Stagioni sostengono il principio che le rivoluzioni armoniche ed estetiche della fine del Seicento non siano che i primi indizi del Settecento, che li trasmetterà pressoché inalterati al secolo successivo. Ecco perché il nostro ensemble, anche a prescindere dai gusti personali, costruisce il proprio repertorio muovendo dal XVIII secolo per volgersi poi all’Ottocento.

Le Stagioni vogliono proporre l’assortimento più ampio possibile di collaboratori e di programmi, comprendente recital, musica da camera vocale e strumentale, progetti di musica sinfonica e, soprattutto, di opera lirica e oratorio. I loro programmi, quelli realizzati come quelli futuri, sono altrettante testimonianze di questa visione e di questa varietà.

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Musicisti associati al progetto delle Stagioni

Emmanuelle de Negri, soprano.
Lucía Martín-Cartón, soprano.
Rachel Redmond, soprano.
Anna Reinhold, mezzo-soprano.
Lucile Richardot, mezzo-soprano.
Anthea Pichanick, contralto.
Carlo Vistoli, controtenore.
Nicholas Scott, tenore.
Zachary Wilder, tenore.
Lisandro Abadie, baritono-basso.
Renato Dolcini, baritono-basso.

Tami Troman, violino di spalla.
Liv Heim, violino concertino.
Roldán Bernabé-Carrión, violino.
Laura Corolla, violino.
Emmanuelle Dauvin, violino.
Jeffrey Girton, violino.
Charlotte Grattard, violino.
Izleh Henry, violino.
Clara Lecarme, violino.
Augusta McKay Lodge, violino.
Bénédicte Pernet, violino.
Yannis Roger, violino.
Raphaël Aubry, viola.
Myriam Bulloz, viola.
Delphine Grimbert, viola.
Marie Legendre, viola.
Marco Frezzato, violoncello.
Keiko Gomi, violoncello.
Jérôme Huille, violoncello.
Patrick Langot, violoncello.
Ronald Martin Alonso, viola da gamba.
Hugo Abraham, contrabbasso.
Michele Zeoli, contrabbasso.

Tiam Goudarzi, flauto dolce.
Giulia Barbini, traversa.
Marion Ralincourt, traversa.
Daniel Lanthier, oboe.
Laura Duthuillé, oboe.
Rodrigo López Paz, oboe.
Jani Sunnarborg, fagotto.
Gabriele Cassone, tromba.

 
 

Sostenere

Le Stagioni

 
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