

Attratti dall’ideazione di un progetto comune nel quale l’esperienza fa da supporto alla freschezza e al desiderio di rinnovare l’interpretazione della musica su strumenti d’epoca, questi musicisti raccolti intorno a Paolo Zanzu costituiscono un ensemble a geometria variabile, dove al canto è comunque riservato un posto d’onore: nelle loro prime apparizioni, hanno accompagnato i recital di alcuni giovani artisti lirici francesi quali Anna Reinhold e Cyril Costanzo. Il repertorio delle Stagioni si articola intorno alle grandi opere del barocco europeo, con un’attenzione speciale a quelle del repertorio italiano e in particolare della scuola napoletana.
A partire dalla stagione 2018-2019, Le Stagioni saranno l’orchestra stabile del Teatro di Semur-en-Auxois, in Borgogna, dove daranno numerosi concerti.
Attualmente marginale nella programmazione dei teatri e dei festival, l’opera napoletana è stata per oltre un secolo il cuore dell’arte musicale italiana e più in generale europea. Autori come Alessandro Scarlatti, Leonardo Leo, Francesco Durante, Giovanni Battista Pergolesi, Leonardo Vinci, Nicola Porpora e tanti altri si sono misurati con il genere, offrendoci altrettanti esempi di opere serie e buffe ad un tempo, epiche e burlesche, soprattutto grazie all’inclusione di intermezzi comici in un’opera seria. L’aspetto fondamentale del genere è la sua vocalità, che si affranca definitivamente dalla tradizione madrigalesca del secolo precedente per affermarsi come una nuova arte, espressiva e virtuosistica. Le variazioni rispetto alla musica scritta, l’improvvisazione di cadenze e di “passaggi” svelano questa musica nella sua vera luce e le restituiscono tutto lo splendore e l’interesse che le è stato sottratto dalle interpretazioni odierne, spesso affrettate o troppo aderenti alla partitura e, di conseguenza, lontanissime dalla sua autentica natura. Riscoprire il “bel canto” originale, quello del Settecento: ecco la vocazione delle Stagioni. | L’orchestrazione e il posto che alcuni strumenti (violino, flauto dolce, violoncello, clavicembalo…) si conquistano all’interno dell’orchestra in veste di solisti, con cadenze talora scritte dallo stesso compositore, costituiscono un altro aspetto che, come molti elementi caratteristici di questo genere, viene spesso trascurato dalla maggior parte degli odierni interpreti e che le Stagioni intendono invece valorizzare.
Forti di uno studio approfondito dei trattati dell’epoca (Tosi e Mancini per la voce, Durante e Scarlatti per la pratica strumentale), della conoscenza del genere e di una sua lunga frequentazione, i musicisti delle Stagioni ambiscono a restituire all’opera napoletana del Settecento tutto lo splendore, la vivacità e lo spessore che le sono propri.
Riscoprire il “bel canto” originale, quello del Settecento: ecco la vocazione delle Stagioni.
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Lucía Martín Cartón, soprano.
Anna Reinhold, mezzo-soprano.
Carlo Vistoli, controtenore.
Nicholas Scott, tenore.
Cyril Costanzo, basso.
Tami Troman, violino.
Liv Heim, violino.
Charlotte Grattard, violino.
Jorlen Vega, violino.
Roldán Bernabé, violino.
Laura Corolla, violino.
Emmanuelle Dauvin, violino.
Lucia Peralta, viola.
Marie Legendre, viola.
Maialen Loth, viola.
Marco Frezzato, violoncello.
Cyril Poulet, violoncello.
Keiko Gomi, violoncello.
Lucile Perrin, violoncello.
Ronald Martin Alonso, Viola da gamba.
Michele Zeoli, Contrabbasso.
Tiam Goudarzi, flauto.
Daniel Lanthier, oboe.
Laura Duthuillé, oboe.
Javier Zafra, fagotto.
Jani Sunnarborg, fagotto.
Thomas Dunford, tiorba.
Questi ultimi hanno adottato, per interpretare in modo storicamente informato i lavori che eseguono, i tre principi seguenti :
• Le Stagioni rispettano l’integrità delle opere, che non saranno riorganizzate, tagliate, ecc. al di là del margine di adattamento storicamente attestato (diverse versioni di un’opera, varianti…)
• Le Stagioni rispettano la strumentazione e l’orchestrazione originali delle opere, restando dunque fedeli alla strumentazione originale e agli organici storici, o quanto meno alle proporzioni delle orchestre storiche, variabili a seconda delle tradizioni nazionali (si contavano, ad esempio, più violoncelli in Francia, più contrabbassi in Italia, più oboi in Germania…)
• Le Stagioni rispettano la composizione del basso continuo e cercano di eseguirla nel modo più autentico possibile.
Festival Harpsichord en fête
Le Stagioni
Liv Heym, violin
Tiam Goudarzi, recorders
Emilia Gliozzi, cello
Paolo Zanzu, harpsichord
19h00
St Cecilia’s Hall
50 Niddry Street
Edinburgh (UK)
Harpsichord en fête
20h30
Théâtre de Semur-en-Auxois
11 Rue du Rempart
21140 Semur-en-Auxois (Fr)
Biglietti:
accueil@terres-auxois.fr
03 80 97 05 96